Il lavoro terapeutico può considerarsi un atto di amore? Come si può aiutare il paziente a trovare l’amore nel mondo? Quali desideri muovono paziente e analista nel percorso terapeutico e quali sono i limiti entro cui si manifestano? Secondo autori come Hillman e Recalcati, la società odierna e il sistema economico rappresentano la “malattia del mondo”: il primo a soffrire è proprio il mondo, il cui dolore si riflette sull’individuo. L’autore, in questo testo, passa in rassegna le considerazioni mosse da Lacan, Recalcati, Hillman e Neumann nel tentativo di comprendere come queste premesse influenzano il lavoro clinico, le modalità con cui conoscere e aiutare il paziente. L’unica soluzione sembra essere la riscoperta dell’Amore, del Desiderio, della Passione e della Bellezza, centrali nella vita così come nel percorso analitico: è necessario che l’amore e il desiderio di aiutare l’altro vengano analizzati su un piano simbolico, al fine di trasformare lo spazio romantico in spazio analitico, conoscendo i limiti entro i quali può avvenire l’incontro. L’analisi è un gioco di confini alla scoperta di luci e ombre in cui, la vera essenza, è lo stare in relazione col paziente.
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